
Inaugurato con successo nell’edizione dello scorso anno, il nuovo spazio delle Dediche, riservato a donne che non smettono mai di sorprendere, emozionare, ispirare, prevede quattro incontri su Luce d’Eramo, Marija Gimbutas, Susan Sontag, Adriana Zarri. Si tratta di personalità molto diverse tra loro, per indole e scelta di campo, eppure, se può esserci una caratteristica che le accomuna, questa è senz’altro il coraggio, la capacità di mettersi alla prova, di ampliare gli orizzonti, di sfidare le idee correnti per desiderio di conoscenza. A partire da Luce d’Eramo, una donna “calamitata dal diverso”, un’intellettuale che si è espressa con lucida passione sui temi fondamentali del suo tempo, una scrittrice che, fin dall’esordio con “Deviazione”, si è avventurata in quei territori estremi che sono il brigatismo terrorista e il neonazismo, il continente della vecchiaia e quello della follia, l’incontro con creature di un altro pianeta. A lei è dedicato l’incontro previsto per sabato 1 marzo alle ore 16 in sala Lonzi, coordinato da Maria Vittoria Vittori, che prevede gli interventi di numerose personalità del mondo letterario, scientifico e accademico come Daniella Ambrosino, Cecilia Bello, Francesca Bernardini, Corinne Lucas Fiorato, Martina Marinacci, Giorgio Parisi, Salvatore Proietti.Vera e propria esploratrice di civiltà e di idee può considerarsi Marija Gimbutas, archeologa e linguista lituana naturalizzata statunitense. Nelle sue campagne di scavo nell’Europa centrale e mediterranea, elaborò un innovativo metodo di ricerca interdisciplinare che la portò a fondare una nuova disciplina da lei stessa definita “archeomitologia” e a ricondurre la varietà delle figure di culto femminili presenti nelle società dell’antica Europa al culto della Grande Dea neolitica. Nell’incontro a lei dedicato, previsto per domenica 2 marzo alle ore 16 in sala Lonzi, sono in dialogo Luciana Percovich, saggista e curatrice per la casa editrice Venexia della collana di storia e spiritualità femminile Le civette che annovera tra i suoi titoli “Il linguaggio della Dea” di Gimbutas (1989), e Mariagrazia Pelaia, studiosa di Gimbutas alla quale ha dedicato molti saggi e di cui ha tradotto e curato l’opera in due volumi “La civiltà della Dea. Il mondo dell’antica Europa”(2012-2013) e “Le dee e gli dei dell’antica Europa. Miti e immagini del culto”(2016) edite da Stampa Alternativa.Filosofa, storica, studiosa dai molteplici interessi, Susan Sontag è una delle più conosciute personalità contemporanee, fin da subito percepita come coscienza critica dell’America. Nei suoi saggi brillanti quanto rigorosi ha indagato su ogni aspetto della civiltà contemporanea: dalla guerra in Vietnam al cinema di Bergman, dall’identità statunitense alle battaglie del femminismo, dalla fotografia ai diritti umani, dall’immaginario pornografico al dolore e alla malattia. Domenica 2 marzo alle ore 18 in sala Tosi, incontreremo Anna Trocchi, curatrice della ristampa dell’opera omnia di Susan Sontag per la casa editrice Nottetempo.Aveva scelto di vivere come un’eremita ma desiderava comunicare con tutti; era una teologa che amava definirsi piuttosto “una donna che scrive di teologia”, rivendicando nuovi spazi per il pensiero e l’azione delle donne, e una scrittrice che nelle sue opere sapeva rappresentare la spiritualità nella dimensione del quotidiano, esprimendo una visione ecologista del nostro stare al mondo: questa l’inconfondibile essenza di Adriana Zarri. All’interno della Dedica in programma domenica 2 marzo alle ore 11 in sala Tosi, è prevista la proiezione del documentario di Maria Vittoria Abbrugiati “Frammenti di ricordi, l’eremo di Monte Giove. Con Adriana Zarri, Rossana Rossanda, Antonia Tronti, Gabriella Caramore” a cui seguirà un dialogo tra la regista e la giornalista Alessandra Pigliaru.
Maria Vittoria Vittori
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